domenica 17 ottobre 2010

Un'esperienza che ha "fruttato"




    Un'esperienza che ha "fruttato"



Ricordo con simpatia quest'esperienza, il lavoro era di tipo manuale e pesante, ma l'ho fatto volentieri.
Nelle estati dai 14 ai 19 anni, se non ricordo male, un pò perchè d'inverno fino ai 16 o 17 anni seguivo corsi scolastici, un pò perchè c'era il servizio di leva che mi attendeva e non avevo ancora specializzazioni o competenze particolari che mi permettessero di trovare un impiego duraturo, mi dedicavo alla raccolta della frutta.
    Si iniziava il lavoro presto, circa alle 6 (perchè è quasi improponibile farlo nelle ore più calde) e si terminava alle 13:30, sempre se non ricordo male.
    Non era certo mentalmente difficile come lavoro, ma costringeva a sviluppare una buona dose di resistenza alla noia; perchè seppur ci fosse come distrazione il vociare del gruppo di donne che come me raccoglieva frutta, il lavoro era molto noioso... Non riesco a quantificare il gran numero di pere, mele, pesche, o di grappoli d'uva che raccoglierevo in un giorno... Una volta raccolti i primi frutti, i successivi non si raccoglievano in modo molto diverso... "E la cosa viene un po' a noia"... Ma ripeto, in fondo non ne ho un brutto ricordo.
    A volte mi poteva capitar di guidare un trattore per un breve lasso di tempo, o di vuotare in un cassone di plastica (chiamato bins) i secchi che usavamo per la raccolta della frutta, ma non così spesso da distrarmi... Quando facevo questo lavoro, prima di addormentarmi chiudendo gli occhi vedevo il tipo di frutta raccolta durante la giornata... Ahahah..
    Però... Non sò... Sarà stata l'atmosfera che mi pareva avesse quel lavoro... Sarà che si stava all'aria aperta in mezzo al verde... Forse sarà stata solo un'impressione ma era un periodo migliore del presente.




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