mercoledì 18 novembre 2020

Il Sindacato

 



Il Sindacato


Inizio a parlare del sindacato pubblicando alcune mail che ho inviato a quello cui sono iscritto, mail che non sono servite a nulla.

 

N° 1:

Oggetto: Busta paga

Ciao *******,

l'aumento dovuto è arrivato solo con la busta di febbraio.

Ti invio gennaio e appunto febbraio,così quando hai tempo puoi per favore verificare che l'aumento sia quanto stabilito e non inferiore, (superiore certamente no).

Ciao ciao


N°2:

Salve,

sono ***** *****,questo è ciò che ho trovato che posso inviarti,spulciando forse trovo altro,ma per cominciare spero sia sufficiente;nel caso tu lo veda,credo che anche ******* abbia ancora del materiale che gli diedi,forse anche le cose che ti ho inviato...comunque vedremo un po alla voltail da farsi. 

Ciao


N° 3

Ciao *******,

ti scrivo perchè come forse ho già fatto in passato, ti pongo alcune questioni senza particolare fretta.

Sono entrato in contatto con *****, abbiamo fatto una chiacchierata in ufficio,e lo stesso ha fatto con due mie colleghe, una delle quali è iscritta ***, l'altra non saprei, forse è andata dato che loro due sono molto amiche, non so se ha parlato con tutti gli altri iscritti, mi risultano essere pochi e non so di preciso chi siano.

La mia impressione riguardo ***** è buona, abbiamo parlato di cose di cui tu già sei a conoscenza avendole sentite da me e non solo.

A proposito delle mie due colleghe, c'è stata un'incomprensione riguardo il colloqio con *****, questa non è una questione che ti sottopongo nello specifico, ma mi serve per illustrarti un po' la situazione.

***** vorrebbe entrare alla *****,ed ha chiesto a me (e credo alle mie colleghe) come muoversi, io gli ho parlato di una (secondo me) probabile via, lui riguardo questo mii ha detto che le mie colleghe gliene hanno prospettata un'altra, e questo va benissimo...

Il punto è che già adesso le mie colleghe non sono contente del fatto che ***** mi abbia detto alcune cose della loro conversazione (di questo non ho ancora parlato a *****).

Da parte mia, la cosa è venuta fuori con le colleghe perchè tentavo di avere un confronto con loro, anche per giungere a trovarci una sera magari in pizzeria per esempio, e parlare un po' di ***** fra colleghi ed anche con *****,come proposto da lui.

Credo che questa possibilità dato l'umore delle mie colleghe si stia allontanando, considerando che non ci sono molti colleghi che aderirebbero ad un confronto anche solo fra colleghi, se fossimo partiti in un gruppetto a proporlo ci sarebbe stata una speranza, ma io da solo non riesco, anche perchè sono già "marchiato" dalla delta, e i colleghi sono un po' restii ad aderire a mie proposte, si sentono a rischio con la *****.

***** dice che dobbiamo dargli modo dall'interno di entrare...hai suggerimenti?

Non c'è modo che il sindacato possa entrare da solo? Non so... Potrebbe essere che l'azienda dimostrando di avere un sindacato attivo ottenga punteggi più alti per vincere gli appalti? Penso all'iso 8001... Se hai suggerimenti sono bene accetti, io ora non vedo come procedere... O magari se tu e ***** vi vedete per altro,se capita il discorso....

Ciao ciao  


N° 4

Ciao,

Scusa il ritardo, si, spesso ci chiamano per firmare i corsi formativi, i vari investimenti che fanno nelle aziende devono anche vedere la firma dei sindacati....la strada più semplice e' fare un'assemblea e vedere come si svolge...di questo poi ne parlerò con *****.

Ciao

















venerdì 6 novembre 2020

Scania 142 H V8... Un compagno di avventure













Scania 142 H  V8... Un compagno di avventure

Ne abbiamo passate tante assieme, sono passati ormai circa due anni e mezzo dall'ultima volta che l'ho guidato.
Per chi ha un minimo di passione per i motori e per la guida, un autocarro non è "solo" un mezzo di trasporto che si usa per lavoro, passando molto tempo guidandolo non mi vergogno di dire che mi ci sono affezionato.
Nelle foto si vedono alcuni momenti che ci hanno visto impegnati in alcune delle tante "avventure" che abbiamo vissuto assieme. 



Venti litri




 Venti litri

A differenza di "avventure" più impegnative che ero chiamato a "vivere" con mezzi molto diversi, in quest'occasione il mezzo che mi "accompagnava" era un trattore agricolo di modeste dimensioni dotato di una cisterna dalla capacità di quindicimila litri.
Il lavoro che eravamo chiamati a svolgere era l'innaffiatura di alberelli di recente piantumazione nella pineta della Pinarella di Cervia (Ra).
Tale lavoro si rendeva necessario perchè a causa di eventi atmosferici eccezzionali una parte della pineta era stata praticamente rasa al suolo, e dopo aver levato tutti gli alberi abbattuti dal forte vento aiutato da una quantità di pioggia eccezzionale, si è ripristinato il sentiero che percorre tutta la pineta e si sono piantati nuovi alberi che andavano aiutati ad attecchire anche tramite l'innaffiatura.
Come in tutti i tipi di lavoro, anche se in apparenza possono sembrare semplici, anche in questo caso c'erano alcune operazioni da compiere che necessitavano di attenzione, ma complessivamente non si poteva dire che fosse un lavoro troppo complicato o eccessivamente pesante.
Anche qui però qualcuno complicò le cose, e devo dire che non ne fui affatto meravigliato.
La brillante idea mi fu esposta dal tecnico del Comune che sovrintendeva il lavoro: ovvero dovevo fare un certo numero di carichi al giorno (non ricordo quanti) e "abbeverare" ogni alberello con venti litri d'acqua, in modo da fare un certo numero di alberi al giorno, così da innaffiarli tutti in un certo numero di giorni per poi ricominciare daccapo.
Ancora oggi non so se quest'idea venne al tecnico, al mio responsabile di allora per accordarsi sul pagamento o fu un'idea "partorita" in comune, era un'idea però che "faceva acqua".
Decidere come si deve svolgere il lavoro sul campo da un ufficio non sempre porta a soluzioni efficaci, specie se chi decide non ha mai svolto il lavoro in questione e tiene in considerazione solo i costi e i guadagni.
Adirittura, il tecnico misurò col cronometro in quanto tempo uscivano venti litri dal tubo di gomma che usavo per innaffiare.
In definitiva, per loro dovevo lavorare in questo modo: possibilmente il mattino iniziare con la cisterna già piena, riempita il giorno prima collegando abusivamente una manichetta ad un idrante per il rifornimento idrico dei Vigili del Fuoco; cosa che, come detto dal tecnico, non potevo fare... Però si poteva fare... Sempre detto dal tecnico... Il tecnico non sapeva che il responsabile non fornì una chiave apposita per gli estintori perchè non voleva acquistarle, e così siccome eravamo in diversi a fare rifornimento e ci arrangiavamo con delle "cagne" da idraulico per aprire l'estintore, ne abbiamo rovinati parecchi e alla fine il responsabile ha dovuto pagarne la sostituzione a Vigili del Fuoco... Per il risparmio non si guarda a nulla... Chissà cosa sarebbe successo se ci fosse stato un incendio e i Vigili non fossero stati in grado di aprire l'estintore perchè rovinato.
Comunque, una volta in pineta con la cisterna carica, si cominciava l'innaffiatura, ma per accontentare i miei "capi" avrei dovuto avere un contalitri, o cronometrare per ogni pianta innaffiata, oppure versare l'acqua in una tanica da venti litri e poi riversarla... Questo era fuori discussione per il tempo che si sarebbe perso.
Quindi per far finta di accontentarli, scrissi sulla cisterna il calcolo di quante piante avrei douvto innaffiare con una cisterna e vi legai una tanica da venti litri per far sembrare di stare al loro gioco.
Nonostante ciò, non mancarono altri sopralluoghi e controlli, telefonate da un altro tecnico del Comune che invece non era d'accordo con la teoria dei venti litri ed altri piccoli "contrattempi" ma alla fine feci di mia iniziativa, cioè dare alle piante la quantità d'acqua che ritenevo giusta, in base al tipo di pianta, alla posizione in cui era piantata, a quanto rigogliosa o meno sembrasse... E non se ne seccò neppure una.