venerdì 6 novembre 2020

Venti litri




 Venti litri

A differenza di "avventure" più impegnative che ero chiamato a "vivere" con mezzi molto diversi, in quest'occasione il mezzo che mi "accompagnava" era un trattore agricolo di modeste dimensioni dotato di una cisterna dalla capacità di quindicimila litri.
Il lavoro che eravamo chiamati a svolgere era l'innaffiatura di alberelli di recente piantumazione nella pineta della Pinarella di Cervia (Ra).
Tale lavoro si rendeva necessario perchè a causa di eventi atmosferici eccezzionali una parte della pineta era stata praticamente rasa al suolo, e dopo aver levato tutti gli alberi abbattuti dal forte vento aiutato da una quantità di pioggia eccezzionale, si è ripristinato il sentiero che percorre tutta la pineta e si sono piantati nuovi alberi che andavano aiutati ad attecchire anche tramite l'innaffiatura.
Come in tutti i tipi di lavoro, anche se in apparenza possono sembrare semplici, anche in questo caso c'erano alcune operazioni da compiere che necessitavano di attenzione, ma complessivamente non si poteva dire che fosse un lavoro troppo complicato o eccessivamente pesante.
Anche qui però qualcuno complicò le cose, e devo dire che non ne fui affatto meravigliato.
La brillante idea mi fu esposta dal tecnico del Comune che sovrintendeva il lavoro: ovvero dovevo fare un certo numero di carichi al giorno (non ricordo quanti) e "abbeverare" ogni alberello con venti litri d'acqua, in modo da fare un certo numero di alberi al giorno, così da innaffiarli tutti in un certo numero di giorni per poi ricominciare daccapo.
Ancora oggi non so se quest'idea venne al tecnico, al mio responsabile di allora per accordarsi sul pagamento o fu un'idea "partorita" in comune, era un'idea però che "faceva acqua".
Decidere come si deve svolgere il lavoro sul campo da un ufficio non sempre porta a soluzioni efficaci, specie se chi decide non ha mai svolto il lavoro in questione e tiene in considerazione solo i costi e i guadagni.
Adirittura, il tecnico misurò col cronometro in quanto tempo uscivano venti litri dal tubo di gomma che usavo per innaffiare.
In definitiva, per loro dovevo lavorare in questo modo: possibilmente il mattino iniziare con la cisterna già piena, riempita il giorno prima collegando abusivamente una manichetta ad un idrante per il rifornimento idrico dei Vigili del Fuoco; cosa che, come detto dal tecnico, non potevo fare... Però si poteva fare... Sempre detto dal tecnico... Il tecnico non sapeva che il responsabile non fornì una chiave apposita per gli estintori perchè non voleva acquistarle, e così siccome eravamo in diversi a fare rifornimento e ci arrangiavamo con delle "cagne" da idraulico per aprire l'estintore, ne abbiamo rovinati parecchi e alla fine il responsabile ha dovuto pagarne la sostituzione a Vigili del Fuoco... Per il risparmio non si guarda a nulla... Chissà cosa sarebbe successo se ci fosse stato un incendio e i Vigili non fossero stati in grado di aprire l'estintore perchè rovinato.
Comunque, una volta in pineta con la cisterna carica, si cominciava l'innaffiatura, ma per accontentare i miei "capi" avrei dovuto avere un contalitri, o cronometrare per ogni pianta innaffiata, oppure versare l'acqua in una tanica da venti litri e poi riversarla... Questo era fuori discussione per il tempo che si sarebbe perso.
Quindi per far finta di accontentarli, scrissi sulla cisterna il calcolo di quante piante avrei douvto innaffiare con una cisterna e vi legai una tanica da venti litri per far sembrare di stare al loro gioco.
Nonostante ciò, non mancarono altri sopralluoghi e controlli, telefonate da un altro tecnico del Comune che invece non era d'accordo con la teoria dei venti litri ed altri piccoli "contrattempi" ma alla fine feci di mia iniziativa, cioè dare alle piante la quantità d'acqua che ritenevo giusta, in base al tipo di pianta, alla posizione in cui era piantata, a quanto rigogliosa o meno sembrasse... E non se ne seccò neppure una.


 


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