Le
prodezze di "John Rambo"
Questa volta riporto un racconto con cui un collega di lavoro
mi ha, oserei dire, deliziato per essere così incredibile da
sembrare parte della sceneggiatura di un film fantasy.
Il racconto di cui scrivo però, mi fa pensare ad un film d'altro genere, nella fattispecie "American Sniper" di cui a grandi linee conosco la trama per
averne visto il trailer e letto le recensioni, di questo film mi ha
colpito il fatto che il cecchino di cui si parla è in grado di
colpire un bersaglio a 2.100 metri, e ancora meglio ha fatto di
recente un cecchino canadese riuscendoci ad una distanza di ben 3500 metri; quindi mi rendo conto che per un esperto tiratore è possibile ottenere risultati ai
quali non avrei mai pensato prima di informarmi... 2.100 metri non
sembrano una grande distanza se pensiamo al nostro quotidiano, ad
esempio per i mezzi di trasporto che possiamo utilizzare ogni giorno
2100 metri possono essere percorsi in poco tempo, pensando in altri termini e considerando che il mar Mediterraneo è profondo
in media 1429 metri ed il mar dei Caraibi 2647, già vediamo le cose
in una prospettiva molto diversa, e 2.100 metri non sembrano pochi.
Ora
che ci siamo fatti un'idea della distanza da cui è possibile colpire
un bersaglio per un cecchino, è bene informarsi anche sulle
prestazioni dell'arma che usa il protagonista di questo racconto,
cioè una carabina... Per informarmi, oltre al parlarne con un
paio di cacciatori, ho tentato di informarmi anche in Rete e sembra trovare conferma che, come detto dai suddetti cacciatori,
dopo 200 / 300 metri diventi problematico colpire anche un grosso
bersaglio per tutta una serie di fattori che non andiamo ad
approfondire per non uscire dall'oggetto del racconto.
Veniamo dunque al racconto che inizia in un contesto e con una creatura quasi
fiabeschi: su certe verdi colline di una ridente località, viveva un enorme
cinghiale, in grado di distruggere 2 ettari di mais ogni notte (non
un metro quadrato di più o di meno, e non è dato sapere per quante
notti lo abbia fatto) con questo siamo appena all'inizio del racconto e già l'eventuale
cinghiale sembra più simile ad una mietitrebbia, e certamente degno di essere
paragonato ad una creatura fantastica, ma è con questo tipo di
creature che ama avere a che fare il nostro "eroe".
L'eroe
appena introdotto, ha un "nome d'arte" di tutto rispetto,
nientepopodimenoche "Rambo", oppure "John" per chi vi è più in
confidenza; questo perchè il Nostro è sempre stato affascinato da
questo personaggio cinematografico interpretato dell'attore Silvester
Stallone, a tal punto da avere come suoneria dello smartphone il
dialogo di una scena del primo film in cui Rambo è protagonista, cioè la
scena in cui Rambo si nasconde in una miniera abbandonata e riceve
una chiamata via radio dal colonnello Trautman che inizia con "... Corvo chiama capopattuglia..." .
La
situazione sembrava essere stata creata ad arte dal destino perchè
John (ora chiameremo così il Nostro) dimostrasse per l'ennesima
volta, nonostante non fosse più necessario, almeno una minima parte
delle sue straordinarie capacità... Purtroppo per il malcapitato
cinghiale.
Fra queste colline dove tale cinghiale era una vera e propria calamità
per gli agricoltori, vi era anche una residenza dove John trascorreva
solitamente i periodi di riposo fra una missione e l'altra... O forse erano semplicemente ferie dal lavoro? E' più divertente rimanere col
dubbio... Comunque il proprietario di questa residenza sapeva
dell'imminente arrivo di John, atteso anche dal locale Comandante
della Forestale, che parlando appunto con il proprietario dei
problemi causati dal cinghiale, riponeva le sue ultime speranze nelle
capacità di John, siccome la Forestale non aveva potuto nulla contro
il cinghiale, se non avvicinarvisi ad un massimo di duecento metri,
distanza alla quale il cinghiale "automaticamente" si
allontanava, come se fosse dotato di un radar che a quella distanza lo allertasse.
Al
suo arrivo alla residenza, John fu salutato dal proprietario come il Messia che avrebbe salvato le
genti di quelle terre dal cinghiale o da qualunque altra cosa
minasse la serenità di quella comunità, accoglienza non meno
calorosa gli riservò il Comandante della Forestale, che gli spiegò
il problema... John si disse lieto di risolverlo, così nonostante il
suo soggiorno avrebbe dovuto essere di solo riposo, acconsentì... Resosi conto di quanto il suo intervento fosse indispensabile per
quelle genti... Grande John, campione di altruismo.
In
pochi giorni non mancò l'occasione per John di ricambiare la
calorosa accoglienza, infatti ebbe presto modo di misurarsi col
cinghiale... Tale confronto avvenne quando si presentò il Comandante presso la residenza in cui alloggiava John per riferirgli che il cinghiale era stato
avvicinato dai suoi uomini che vi si trovavano ad una certa distanza
(ovviamente 200 metri) ed era visibile anche dalla residenza di John, per
cui uscirono per valutare la situazione; il cinghiale si trovava sul
versante di una collina vicina, ad una distanza stimata da John e dal
Comandante in circa 1600/1700 metri... (Io forse avrei avuto qualche difficoltà a vederlo).
Il
Comandante, precedentemente informato dall'ospite di John, sapeva che per il "duello" l'arma scelta da John sarebbe stata una carabina, e sapeva anche
che la distanza era eccessiva per quel tipo di arma, per questo disse
a John che conosceva diversi luoghi nelle vicinanze della posizione
in cui si trovata il cinghiale, dei veri e propri appostamenti che
potevano usare per avvicinarsi al cinghiale ad una distanza utile per
colpirlo... Ma John disse che non era assolutamente necessario, anzi
apparve un po' offeso... Così il comandante un pò imbarazzato chiese
chiarimenti, ma John per tutta risposta gli disse di attendere un
attimo; tempo che gli servì per entrare nella residenza ed uscire
con una normalissima carabina dotata di un cannocchiale, come si
aspettava il Comandante... Il quale un po' incuriosito, gli chiese
nuovamente ma con molto rispetto e prudenza, se fosse d'accordo o meno ad andare in
una delle postazioni.
John
manifestò quanto lo urtasse ripetere le cose... Ribadì che
non era necessario andare da nessuna parte, avrebbe colpito il
cinghiale esattamente da quella posizione, ovvero dalla residenza in
cui si trovavano, a circa 1600/1700 metri... Il Comandante non potè
far altro che rimanere a bocca aperta per lo stupore ed aspettare
con impazienza, e forse anche con qualche dubbio, che John portasse a
termine la sua missione.
Nonostante
un po' di tempo fosse trascorso dal momento in cui il Comandante andò
da John per informarlo sulla posizione del cinghiale, questi si era
spostato solo di pochi metri, per cui secondo
John era ancora un facile bersaglio... Dato il rischio di essere
colpiti, spero fu comunicato agli uomini di mettersi al riparo in
previsione del tentativo di John di abbatterlo (anche se con la
precisione di John forse non sarebbe stato necessario) comunque John
dopo essersi posizionato e preso la mira con l'ausilio del
cannocchiale, premette il grilletto con sicurezza, poi si ricompose e
fece per riporre la carabina all'interno della residenza, quando il
Comandante, che sembrava visibilmente deluso, gli fece notare di
aspettare un attimo, siccome non aveva colpito il cinghiale perchè
questi non si era mosso... John sorrise come aspettandosi quella
reazione e proseguì nel riporre la carabina, dicendo al Comandante
di chiedere di verificare ai suoi uomini nelle vicinanze del
cinghiale se l'avesse colpito o meno.
Gli
uomini dapprima titubanti, cominciarono ad avvicinarsi, dubbiosi che
John avesse colpito il cinghiale per l'eccessiva distanza, e
soprattutto timorosi per l'eventuale reazione dell'animale... Questo
nonstante fossero armati, perchè vi era anche il rischio che fosse
ferito e che reagisse in modo ancor più imprevedibile di quanto avrebbe fatto in condizioni normali.
La
loro curiosità crebbe perchè nonostante si fossero avvicinati
ormai a molto meno di duecento metri, il cinghiale non si mosse di un
millimetro... Quindi procedettero con le dovute cautele e gli si avvicinarono a pochi metri; in quel momento notarono che il cinghiale
perdeva sangue, così pensarono di utilizzare qualche oggetto che
trovarono nelle immediate vicinanze per capire se fosse in grado di
muoversi o meno, e con il dovuto timore lo colpirono con qualche zolla di terra, ma siccome non accennò reazioni, presero coraggio e
gli si avvicinarono per provare a spingerlo con decisione con un
ramo trovato a terra, fu così che il cinghiale cadde al suolo privo
di vita, cosa che non stupì John che stava assistendo alla scena
assieme al Comandante che era in collegamento via radio
con uno dei suoi uomini; inutile dire che il Comandante una volta avuta conferma dell'abbattimento del cinghiale fu a dir
poco estasiato per il fatto che John, l'Eroe in cui ripose le
proprie speranze, non l'avesse deluso... Ed anche perchè la gente
del posto non gli avrebbe più chiesto con insistenza di risolvere il problema della presenza del povero cinghiale.
John
dimostrò ancora una volta, se ancora ce ne fosse stato bisogno, ciò di
cui era capace... E stupì tutti colpendo il cinghiale da una distanza
incredibile per l'arma usata e ovviamente con un colpo solo, salvò così la comunità e
riportò tranquillità e sicurezza... Un Vero Eroe.
Successivamente,
dichiarò che tale impresa fu possibile solo perchè vi era assenza
di vento, altrimenti forse non sarebbe riuscito a colpirlo con un
colpo solo... Viva la modestia.